Killer Joe [Torrent]
Ogni vita ha un prezzo? E' questa la domanda che si pone il ventiduenne Chris Smith (Emile Hirsch), uno spacciatore di mezza tacca che sogna di fare il grande colpo. Quando tutta la merce di Chris sparisce perché gli viene sottratta dalla madre, lui è costretto a trovare 6.000 dollari al più presto, oppure sarà un uomo morto. In preda alla disperazione, chiede aiuto a suo padre, Ansel (Thomas Haden Church) e insieme mettono a punto un piano terribile. Il piano: la madre di Chris ha una polizza di assicurazione sulla vita che potrebbe coprire ampiamente il debito di Chris. Il problema: per poter incassare il premio lei dovrebbe morire. E qui entra in scena l’agente Joe Cooper (Matthew McConaughey), un infido killer dal fascino e i modi di un gentiluomo del Sud. "Killer Joe" è più che lieto di fare il lavoro, ma Joe non preme nessun grilletto senza i suoi 25.000 dollari di compenso, che devono essere versati tutti in anticipo.
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Titolo Originale: Killer Joe
Anno: 2011
Nazione: USA
Durata: 102 Min
Regista: William Friedkin
Sceneggiatura: Tracy Letts
Cast: Matthew McConaughey, Emile Hirsch, Juno Temple, Thomas Haden Church, Gina Gershon, Scott A. Martin, Carol Sutton
Fotografia: Caleb Deschanel
Montaggio: Darrin Navarro
Musiche: C.C. Adcock
Produzione: Voltage Pictures, Worldview Entertainment
Distribuzione: Bolero Film
Uscita nei cinema: 11/10/2012
Curiosità:
Presentato in concorso al Festival di Venezia 2011
6 commenti:
Sono ebbra di cinema! E di cosa mi sono ubriacata? Di Friedkin, di Killer Joe! Da dove comincio?
Questo film ricorda il sapore delle pellicole di Tarantino. Per prima cosa, entrambi i registi amano il kitsch: situazioni e personaggi, paradossali ed oltre il limite della follia. E poi si avverte il gusto per il citazionismo folle e sottile. Due film mi sono balenati, improvvisamente, in testa. Uno è 'Le tre sepolture' di Tommy Lee Jones, rievocato da tre crocefissi di legno, gelido presagio di morte, piantati ai bordi di una strada texana. I registi americani sembrano tutti egualmente persuasi che il Texas 'non è un paese per vecchi', sono timorosamente affascinati dall'atmosfera triviale e selvaggia che regna in questa terra e lo vogliono sottolineare in tutti i modi. L'altro riferimento proviene direttamente da 'Le Iene' (di Tarantino ovviamente): una fragorosa scena finale, a cui non segue il silezio, ma uno scambio di battute inatteso con il quale si raggiunge la vetta della genialità di 'Killer Joe'.
Ma Friedkin si distingue da Tarantino per la scelta di personaggi e storie meno caricaturali. Ha uno stile più 'Verista' e, mostrandoci le sfumature più diversificate di ciascun protagonista, alternando l'ostentazione della loro 'pazzia' agli 'intervalli insania', cambiando continuamente punto di vista (una volta parteggiamo per Joe, una volta parteggiamo per Chris, una volta per tutti!), ci confonde completamente le idee, ci mette in crisi, ci spinge a chiederci se i matti siamo noi o quelli di là dallo schermo, o se siamo tutti ugualmente folli, o ugualmente sani (come avveniva in 'Bug', un altro suo capolavoro). Friedkin fa un'acuta analisi di tutte le sfaccettature della psiche e dei comportamenti umani, ma senza conferire al film un noioso o banale aspetto accademico o dandogli l'aspetto di 'dramma esistenziale'. Al contrario offre 'esperienza sul campo', un'inquadratura direttissima sulla Follia umana, nuda e cruda, senza addolcimenti, violenta e imprevedibile com'è. Dà forma ad un moderno mito di Elettra, un matricidio coadiuvato da figli e padre, al passo coi tempi! Infatti non rende giustizia la definizione di film 'drammatico', perchè Killer Joe non mette in scena un 'dramma', ma esplora, con vivacità e asprezza senza mezzi toni, il lato grottesco di uno spaccato di vite: c'è lo scapestrato che, a modo suo, vuole bene alla sorella; c'è il padre allocco, che alla fine mostrerà lo sguardo più fiero e consapevole di tutti; c'è la moglie fedifraga ed egoista, che di fronte alle situazioni spiacevoli è inerme e spaventata come qualunque altra donna; c'è la donna disprezzata da tutti per il suo brutto carattere, che ispira più compassione di chiunque, quando si realizza che è una persona completamente sola al mondo; c'è la ragazzina ingenua, che si ribella a tutti con impeto inaspettato; e c'è il killer spietato e psicopatico...che ama.
A proposito del killer...Matthew McConaughey è una rivelazione, un degno successore di Anton Chigurh: entrambi assassini, entrambi a ruota libera nel Texas; ma se Bardem vestiva i panni dell'assassino per gusto, freddo e distaccato, con il solo piacere di uccidere; invece killer Joe è un professionista che lavora con precisione chirurgica, ma si lascia trasportare dall'isteria e non si vergogna ad abbandonarsi alle sue perversioni, reso coinvolgente e convicente dall'attore di 'Sahara' e 'Come farsi lasciare in 10 giorni'. Non si finisce mai di stupirsi!
e dopo questo che altro aggiungere?
Grazie! è stato bellissimo leggerti.
Grazie Cioccolatino!
La recensione è stata appassionata perchè questo film mi è piaciuto da morire. E' il genere che prediligo in assoluto: movimentato, crudo e tempestato di personaggi improbabili. In più Friedkin ci mette un tocco intellettuale che mi manda su di giri! ;)
Che spettacolo. Brava Sibilla!
Se non fosse che è troppo recente, e quindi lo eliminerebbero subito, sarebbe proprio da uppare su RS..
Non ho parole di fronte ad una recensione così.Lascia stupefatti,sia per il linguaggio che per l'anima che ci metti dentro.Vedrò con piacere un film che mi hai fatto venire voglia di vedere e di gustare, e poi ti dirò se mi ha entusiasmato come a te.Un Evviva per Sibilla,la più brava commentatrice di films!!!Ciao
Ragazzi...siete troppo buoni! :*
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