17 novembre 2011

Il Grinta [Megaupload]

Mattie Ross è una quattordicenne fermamente intenzionata a portare dinanzi al giudice, perché venga condannato alla pena capitale, Tom Chaney l'uomo che ha brutalmente assassinato suo padre. Per far ciò ingaggia lo sceriffo Rooster Cogburn non più giovane e alcolizzato ma ritenuto da tutti un uomo duro. Cogburn non vuole la ragazzina tra i piedi ma lei gli si impone. Così come, in un certo qual modo, gli verrà imposta la presenza del ranger texano LaBoeuf. I tre si mettono sulle tracce di Chaney che, nel frattempo, si è unito a una pericolosa banda.


Megaupload CD1 e CD2





Titolo Originale: True Grit
Anno: 2010
Nazione: USA
Durata: 110 min
Regista: Joel e Ethan Coen
Cast: Jeff Bridges, Matt Damon, Josh Brolin, Hailee Steinfeld, Barry Pepper, Domhnall Gleeson, Leon Russom, Paul Rae, Elizabeth Marvel, Ed Corbin, Bruce Green, Peter Leung, Candyce Hinkle, Jarlath Conroy, David Lipman, Scott Sowers

1 commento:

Settimina ha detto...

Onestamente, si poteva avere di più dopo Il grande Lebowsky? Senza por limiti alla futura Provvidenza, forse sì…

Amo i Coen e Bridges, ho apprezzato il loro cimento in un genere oggi fuori fashion, ma si poteva fare di più. Di editing per esempio, che è lasso, un po’ grezzo e senza mordente, o nell’incipit, che sembra nn decollare, 15’ in meno, forse… Amen.

Paragoni kon l’originale nn ne faccio mai per principio, nn è corretto.

Ma la lettura ke mi è venuta da dare all’uscita dal cine nn riguardava nulla di ciò e contribuisce a salvare il film.

Considerato ke sembrano nn esistere davero più Paesi per vecchi e ke i fratelli continuano a interrogarsi sul tema della Morte, a me è venuto in mente il grande Potere del Racconto come potere di Vita e come filo conduttore di un film a tratti manieristico seppur onesto, recitato gran bene ma volte leggermente sopra le righe e ke non sorprende quasi mai, cioè imperfetto.

Sì ci sono delle cosine buffe che fanno loro ma mi sono sembrane delle gigionate a cui sono ricorsi per movimentare qualcosa di più.

Invece, il potere della narrazione pervade davvero tt il film e ha pervaso me. Intimamente.

Provate a darci nn tanto un occhio quanto un orecchio… Durante il film, in ogni dove, i protagonisti si - e ci - raccontano delle storie: “Una volta ho visto uno che…”, “Quelli là avevano fatto così e cosà…”, “Uno mi ha detto di aver fatto una rapina a…”. Questo è il vitale potere della narrazione, che quando si incrocia con la magia del cinema fa nascere i bei film.

Magia del cinema… mi viene in mente Tarantino che in Pulp fiction nn mostra altro (si fa per dire) che questo, sintetizzato dal per noi invisibile contenuto della famosa scatola davanti al quale tutti si fermano spalancando gli occhi in uno pseudo accecamento di estasi.

Come facciamo tutti qd vediamo un film bello.

Ma torniamo per un’ultima cosa ai Coen per nn chiudere in negativo: qd la ragazzina esce dal buco a riveder le stelle ho sentito ke qualcosa mi aveva toccato, finalmente.

Vedibile, sì, dai. Nonostante nn sia Il grande Lebowsky.