Bill Parrish ha tutto quello che un uomo può desiderare: successo, salute, potere e una bellissima figlia. Nel suo 65° compleanno riceve una visita da uno straniero misterioso. Joe Black che non tarda a rivelare la sua identità: la morte. In cambio di un po' più di tempo in vita Bill si offre di fargli da guida sulla terra; ma rimpiangerà la sua scelta quando all'improvviso Joe si innamora di sua figlia?
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Titolo Originale: Meet Joe Black
Anno: 1998
Nazione: USA
Durata: 172 min
Regista: Martin Brest
Cast: Brad Pitt, Anthony Hopkins, Claire Forlani, Marcia Gay Harden
RECENSIONE
Ma detto questo bisogna ammettere che le interpretazioni di Hopkins, eccelso, e del suddetto Pitt sono davvero importanti infatti danno spessore ad un film che rischiava di non averne o di passare come un filmone romantico un sempliciotto.
La storia è quella di Bill Parrish (Anthony Hopkins), uomo ricco e potente amato da amici e parenti, viene visitato da un giovane dall'aspetto angelico che si rivela essere l'angelo dela morte, appunto.
La morte che decide di provare cosa significhi essere vivi e per fare questo decide di prendersi il corpo di un giovane ragazzo e di passare qualche giorno in compagnia della sua "vittima" così da impararne l'educazione e l'eleganza. Ma si innamora di una delle figlie di Parrish. Finale a sorpresa, ma non troppo.
Il taglio del film è tipicamente americano: si parla della morte e dell'ultraterrano ma non Dio non viene nominato. Per questo motivo ad ognuno la propria interpretazione. La morte come ci si presenta? è qualcosa di cui aver paura?
Brest sembra suggerire che non deve averne chi ha vissuto correttamente e chi si presenta davanti ad essa con serenità. Infatti il nostro Parrish sistema tutti i conti in sospeso, ovviamente emotivi e morali, per sentirsi il più possibile pronto. Ed è proprio qui che sta il punto centrale del film. Infatti se ritengo anche trascurabile la vicenda amorosa tra i due belli-giovani-rampanti-intelligenti perchè l'innamoramento non è diverso neanche per la morte, trovo fondamentale la parte centrale del film cioè come Bill si prepara alla morte.
Bill uomo saggio e giusto capisce che non c'è più tempo per i ripensamenti, non c'è spazio per le parole non dette. Quindi si apre e dice alle figlie, agli amici (e ai nemici) ciò che sente davvero. Allo stesso modo anche Joe evolve. Diventa umano grazie all'amore. Lui e Susan, figlia di Bill, si innamorano profondamente. Joe è talmente innamorato da non accettare la loro inevitabile separazione "riconsegnando" a Susan il ragazzo di cui si è innamorata, pur di saperla felice.
E' quindi questo il punto? L'AMORE ?!
"Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere... ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto" ripete Parrish.
Quindi Sì!! ma non solo... Ci vuole coraggio di fronte alla morte. Coraggio per quello che si è stati e per come ci si è comportati in vita. Amore e coraggio ci portano ad non avere rimpianti portandoci la serenità necessaria per vivere serenamente anche il mistero della morte.
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