Mentre a Roma imperiale il senatore Cinicus arringa i colleghi sulla necessità di regolamentare il flusso dei barbari immigrati con una legge severa, il collega Cesare Atticus si trastulla a Capri con l'amichetta Ottavia, anche se è sposato da dieci anni con la voluminosa e ricca Cornelia. Nel tornare a Roma Atticus urta con la biga quella di Antonio Servilio, magistrato di Mediolanum trasferitosi nella capitale. Costui affitta in "nero" un appartamento di Atticus e si copre il ridicolo nel primo caso affidatogli, consentendo a dei ladri di lasciare il Banco Roma e che hanno rapinato fingendosi ostaggi. Cesare intento assiste ad una sfilata di Versacius, dove adocchia una modella egiziana, Iside. Servilio si copre di ridicolo alla stadio nella sfida Roma - Mediolanum, rischiando persino di essere sbranato da una tigre. Ottavia, soppiantata da Iside, si vendica di Atticus denunciandolo ad Antonio, la cui figlia Claudia è innamorata di Alessio rampollo di Cesare. Con l'aiuto di Cinicus e la complicità della cortigiana Poppea, Servilio viene sorpreso in dolce compagnia al bordello e trasferito in Sicilia, dove però scopre tramite il "boss" locale Varrone delle collusioni con Roma, che incastrano Atticus che Cinicus. Costoro decidono di eliminare Servilio, e Iside fornisce velenosi serpentelli a Cesare, che li sguinzaglia contro l'ignaro giudice, che però viene salvato dall'improvviso comparire di Alessio, che per ora la causa del suo amore per Claudia. Cesare decide di confessare tutto, ma in tribunale Cinicus, con un'abile e macchiavellica arringa, ribalta le accuse: Cesare ed Antonio finiscono prima ai lavori forzati, e quindi in croce con gli schiavi ribelli di Spartacus cui si sono incautamente uniti. Dopo 2000 anni, i loro discendenti si tamponano sulla via Appia intasata dal traffico.
Sergio Colombo, dirigente in una compagnia di assicurazioni, lasciato dalla moglie, cerca invano di avere altri rapporti. Messo alle strette dal suo superiore, si vede costretto ad accettare l'incarico di una missione in Canada. Si prepara con abiti pesanti ma, per uno scambio di biglietti, si ritrova in estremo Oriente. All'aeroporto finisce nelle mani di Pasquale, trafficante napoletano, che si offre di accompagnarlo. Ma altri inconvenienti sono in agguato. Una partita di droga finisce a sua insaputa nella sua valigia, e Sergio viene inseguito da bande di gangster orientali. In Thailandia si traveste da bonzo e finisce in un capannone dove si gioca alla roulette russa, in Giappone diventa facchino, geisha, lottatore di sumo pur di salvarsi dagli inseguitori. Alla fine, sempre senza volerlo sconfigge gli avversari, ottiene gli elogi del governo e una grande commessa per la sua società d'assicurazione.
La squadra di calcio "Marchigiana" è stata, sì, promossa nella serie A del campionato nazionale, ma è ultima in classifica per colpa soprattutto di due calciatori, Gigi e Andrea. Quest'ultimo soprattutto è un giocatore a fine carriera preso nella squadra per intercessione del suo amico. La vedova Mirtilla, proprietaria della catena "Pollo ruspante" è lo sponsor della "Marchigiana" e ha un debole per alcuni calciatori, tra cui Andrea. Quando però il nuovo allenatore, il sudamericano Fulgencio, severo e frenetico, decide di cambiare metodo e di rivoluzionare la squadra, il posto di Andrea nella rosa dei giocatori e nel cuore di Mirtilla entra in crisi. Il giovanissimo Vacca, robusto atleta (e ottimo amatore) lo sostituisce in ogni campo, così Andrea, seguito dal suo amico, viene confinato in panchina. Dopo tante vicende e fatiche, la "Marchigiana" sembra risalire la china. Ora quello che serve è vincere una partita internazionale, nientemeno che a Francoforte, per la Coppa Europea.